200601.12
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INFORMAFONDO
Foglio di informazione per gli iscritti sulla vita del Fondo
Nel precedente numero dell’ “Informafondo”, pubblicato nello scorso mese di settembre ed inviato
a tutti i soci, oltre ad informarvi, tra l’altro, dell’avvenuto insediamento del nuovo Consiglio
d’Amministrazione del Fondo, dell’approvazione del bilancio 2005 dell’Ente, dell’avvenuta
costituzione delle Commissioni Permanenti Consiliari, avevamo anche riferito, riservandoci di
fornirvi ulteriori notizie, della lettera inviata il 17 luglio dal Presidente del Fondo
all’Amministratore Delegato del Banco di Sicilia, dr. Anselmi, nella quale, facendo riferimento alle
trattative a suo tempo iniziate con il Banco di Sicilia e Capitalia, ma poi interrottesi, si esprimeva
l’auspicio della ripresa di dette trattative, così da pervenire celermente alla riforma statutaria del
Fondo Pensioni ed alla definizione delle relative e note problematiche, principalmente riconducibili
al rilascio da parte del Banco di garanzia per le prestazioni ai pensionati, e conseguente possibilità
di procedere alla ripartizione dell’avanzo tecnico del Fondo secondo le modalità condivise dalle
Organizzazioni Sindacali e dalle Associazioni dei pensionati in sede di lavori del tavolo tecnico
appositamente costituito.
L’inaspettato e, per certi versi, non confortante silenzio del Banco rispetto alla richiesta di incontro,
sì è protratto sino al mese di settembre, costringendo il Consiglio del Fondo ed il suo Presidente ad
indirizzare al Banco (e contemporaneamente a Capitalia) una nota di ultimativo sollecito perché si
potesse pervenire a tale atteso incontro che, finalmente, è avvenuto il 12 Ottobre.
Il colloquio tra il Presidente Tagliaferri e l’Amministratore Delegato del Banco di Sicilia, Anselmi,
tenutosi in un clima di serena reciproca disponibilità e franchezza, ha fatto registrare le posizioni, in
prosieguo sintetizzate, assunte sulla problematica dall’ Amministratore del Banco che
– Dicembre 2006 –
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– in tale occasione – dichiarava anche la propria disponibilità ad incontrare collegialmente il
Consiglio del Fondo, opportunità peraltro ancora non verificatasi, nonostante l’invito in tal senso
formalmente indirizzato al dr. Anselmi in data 20 Ottobre 2006.
In concreto, le posizioni del Banco di Sicilia, rappresentate dal dr. Anselmi sulle principali
tematiche che interessano il nostro Fondo Pensioni, possono schematicamente sintetizzarsi come
segue:
A) disponibilità del Banco a rilasciare la garanzia fldejussoria necessaria al Fondo per attuare la
riforma statutaria e poter ripartire tra i soci l’avanzo tecnico del Fondo, consentendo così
anche l’eventuale riscatto della propria posizione ai soci del Fondo che ne volessero fare
richiesta;
B) nessun interesse da parte del Banco di Sicilia ad utilizzare il nostro Fondo Pensioni per la
previdenza complementare del proprio personale, essendo nel frattempo intervenuto su tale
aspetto un accordo con le OO.SS. sottoscritto nell’aprile 2006;
C) nessun interesse da parte del Banco a procedere ad una anticipazione di cassa di circa
100/150 milioni in favore del Fondo, necessaria a sopperire alle esigenze di liquidità del
Fondo per le erogazioni delle prestazioni pensionistiche, nelle more di realizzare la liquidità
riveniente dalla dismissione del patrimonio immobiliare di proprietà del Fondo stesso. Su
tale particolare aspetto, è stata registrata una volontà di sostanziale estraneità dichiarata
dall’Amministratore Delegato del Banco che, pur manifestando disponibilità dell’Azienda a
venire incontro ad eventuali richieste del Fondo di suggerimenti operativi in materia, ha
tuttavia sottolineato chiaramente che tale iniziativa, ritenuta necessaria ed imprescindibile,
deve essere assunta dal Fondo nei modi e con le modalità ritenute più convenienti per il
Fondo stesso.
Il Consiglio del Fondo, nella riunione del successivo 19 Ottobre, ha quindi proceduto ad una prima
valutazione dei risultati di detto incontro, i cui passaggi più importanti risultavano, in verità,
discostarsi in maniera significativa dal precedente protocollo intervenuto con il Banco nel 2004,
soprattutto per gli aspetti riguardanti la previdenza complementare del personale e quello
dell’anticipazione finanziaria legata alla dismissione del patrimonio immobiliare del Fondo, temi
dichiaratamente ritenuti di nessun interesse per il Banco.
Inoltre ed in pari occasione della tornata consiliare, il Consiglio ha anche dovuto prendere atto
dell’evoluzione nel frattempo intervenuta del quadro normativo di riferimento in materia
pensionistica e previdenziale che, anticipando al 1 Gennaio 2007 la data di decollo della previdenza
complementare, di fatto non consente al nostro Fondo di allinearsi statutariamente ai criteri della
riforma, confermando, così, la natura di “fondo chiuso” del nostro Fondo pensione.
Il dibattito svolto in Consiglio, pur nelle diverse ed articolate posizioni assunte rispetto ai complessi
problemi sul tappeto, si è concluso con una deliberazione, adottata pressoché unanimemente, che ha
previsto:
1) di avviare il processo di dismissione del patrimonio immobiliare del Fondo, al fine di
pervenire alla necessaria riforma statutaria (in ciò confermando analoga delibera assunta dal
precedente C.d’A. nel 2004, anche se in diverso contesto e scenario);
2) di dare incarico al Presidente di contattare l’Amministratore Delegato del B.d.S. per
concordare un incontro con il Consiglio;
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3) di dare incarico al Presidente di fissare un incontro con la COVIP e successivamente con le
OO.SS. per procedere, con le stesse, ad un aggiornamento della situazione.
Mentre, come in precedenza evidenziato, il previsto incontro del C.d’A. del Fondo con
l’Amministratore Delegato del Banco non è stato ancora tenuto, il 5 Dicembre scorso sia il
Consiglio, nella sua quasi intera composizione, che il Collegio Sindacale, sono stati ricevuti dalla
Commissione dì Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP).
Tale incontro, alla presenza di tutti i componenti della Commissione, ha avuto non soltanto valore
protocollare, ma anche e soprattutto carattere informativo e di indirizzo e, da parte del Presidente,
Prof. Scimia, cui sono state illustrate le problematiche che attualmente impegnano il Fondo, sono
venute parole di incoraggiamento a continuare ad operare nella direzione intrapresa e dì procedere
alla dismissione degli immobili, ovviamente con tutte le garanzie e tutele che le disposizioni
legislative in materia offrono e che tale complessa operazione postulano, e ciò in considerazione
non solo della ormai anomala posizione assunta dal nostro Ente pensionistico all’interno del
panorama dei Fondi pensioni “preesistenti” e rispetto alla recente evoluzione normativa in materia,
ma anche in considerazione della diversa posizione oggi assunta, rispetto al 2004, dal Banco di
Sicilia che, successivamente all’accordo intervenuto con le OO.SS nel 2006, ha ormai soddisfatto,
attraverso la Fineco, l’esigenza di provvedere alla previdenza complementare dei propri dipendenti.
Mercoledì 13 dicembre, infine, ha avuto luogo l’incontro con le OO.SS. e le Associazioni
rappresentative della gran parte degli iscritti al Fondo alle quali sono stati illustrati gli sviluppi della
vicenda che fin dal momento dell’insediamento ha occupato in modo prioritario questo C.d.A..
Dal successivo dibattito, che ha dato voce a tutte le forze presenti e che ha fornito preziosi spunti e
suggerimenti che il Fondo prenderà nella giusta e doverosa considerazione, è emerso un sostanziale
e diffuso sentimento di apprezzamento per l’opera fin qui svolta dal C.d.A. anche se, qualche
disappunto ha destato la constatazione che, l’inatteso defilamento del Banco di Sicilia per la parte in
cui, sulla base del progetto, avrebbe acquisito l’intero patrimonio immobiliare garantendo ed
anticipando un ricavo minimo pari a 160/milioni di euro, comporterà un inevitabile ritardo nella
fase di concreta ripartizione dell’avanzo.
Tale circostanza, che il Consiglio saprà affrontare individuando le più convenienti e trasparenti
alternative attraverso le quali pervenire alla dismissione degli immobili, rimuovendo l’inaspettato
ostacolo che impedisce (in mancanza di un certo, sicuro e concreto realizzo) di dare pronta
attuazione alla parte più attesa del progetto di riforma consistente, appunto, nella ripartizione,
parziale o totale che sia, dell’avanzo senza che non risulti sufficientemente garantito l’interesse di
tutti gli aventi diritto.
Ribadiamo, tuttavia, che le iniziative intraprese e le successive già in calendario, devono indurre
alla serena consapevolezza che passo dopo passo e nei tempi strettamente necessari a garantire il
massimo profitto per il Fondo ed il doveroso rispetto della trasparenza si è avviato in maniera decisa
ed irreversibile quel processo che porterà alla ripartizione dell’avanzo secondo il progetto approvato
al tavolo tecnico da tutte le forze interessate.
Nello scusarci per la veste tipografica dimessa, dovuta all’esigenza di coniugare un’informazione
più dettagliata ed aggiornata con il desiderio di far pervenire questi fogli prima delle festività
natalizie affinché possa anche giungere il più sincero ed affettuoso augurio di Buon Natale e di un
sereno e prospero nuovo anno, da parte di tutti i componenti il Consiglio di Amministrazione ed il
Collegio Sindacale.